Di Laura Astarita
Protesta dei bauli in Piazza del Popolo. Foto di Andrea Cherchi.
16
giugno 2020: riaprono i teatri dopo un lockdown che persiste dal 9
marzo. Festeggiamenti, vitalità, i maggiori teatri cominciano a
lanciare comunicati stampa ovunque. Si riprogramma. A Bologna, il
Teatro Duse prepara per quel primo giorno di via libera un concerto
di Gianni Morandi. I piccoli teatri, pur sapendo di non poter
riaprire a causa della capienza ridotta, sembrano accettare la cosa.
Si organizzano spettacoli all'aperto, si respira un fervore creativo
nell'aria: è una gara a chi saprà organizzare meglio lo spazio in
sala per garantire il distanziamento tra attori e pubblico. Il
ricordo di quei giorni, di quell'annuncio, resta indelebile per il
suo valore simbolico. Era la libertà, il ritorno alla normalità che
si affacciava. Il dirsi: “è passato il peggio”. Il peggio,
invece, deve ancora arrivare.
25
ottobre 2020: i teatri sono tutti di nuovo chiusi. Protestano i bauli
davanti al Duomo di Milano. Protestano nelle piazze di tutta Italia
con Assenza Spettacolare. Ci sono delle rivolte. Restano aperti quasi
tutti gli esercizi commerciali, tranne i teatri. Quando le
restrizioni si estendono a tutti i settori, i lavoratori dello
spettacolo hanno già perso ogni energia per protestare.
22
febbraio 2021: Facciamo luce sul teatro!
Diversi
teatri in tutta Italia lasciano accese le loro luci durante la notte,
per ricordare ai passanti della loro esistenza. Solo a Bologna, si
accendono le luci di ben 12
edifici e spazi teatrali, escludendo dal conteggio i teatri della
stagione Agorà nella provincia.
Questo gesto simbolico porterà il Ministero dei Beni e delle
Attività culturali a prevedere un'apertura per il 27 marzo, Giornata
mondiale del teatro.
27
marzo 2021: il giorno arriva.
l'Italia però è ancora in zona rossa, e le porte dei teatri restano
chiuse.
10
aprile 2021: vengono rese pubbliche le bozze dei dpcm che
presenteranno le condizioni alle quali i teatri dovranno sottostare
per riaprire. Molti direttori, leggendo le notizie, capiscono che
aprendo i loro teatri ci andrebbero solo a rimettere.
15
Aprile 2021: Roma è saccheggiata dalle proteste non autorizzate. Tra
i rivoltosi ci sono anche lavoratori dello spettacolo. Un gruppo di
protestanti occupa il Silvano Toti a Villa Borghese. Dario
Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività culturali, fa
visita agli occupanti e promette di collaborare col Ministero del
Lavoro per risollevare il settore.
Silvano Toti Globe Theatre occupato dai manifestanti. Da questo servizio di Teatro e Cultura.
17
Aprile 2021: seconda manifestazione dei bauli in Piazza del Popolo,
Roma. Il numero di partecipanti supera i mille.
26
aprile 2021: riaprono cinema e teatri con capienza aumentata al 50%,
ma ancora molti teatri non hanno rilasciato comunicati stampa sulle
stagioni teatrali.
27
aprile 2021: provo a prenotare un biglietto per uno spettacolo della
stagione Agorà, ma i biglietti non sono ancora disponibili. Mi
chiedo cosa stia succedendo.
Dov'è finito il fervore e
l'entusiasmo dell'ultima volta che i teatri sono stati
riaperti?
Comincio a chiedermi se basti, dopo un anno, un'apertura
simbolica. Mi chiedo cosa se ne possono fare, i teatri, di questa
apertura simbolica. Mi si mangiano le mani, ma fuori piove, e allora
aspetto. Continuo la mia vita, ma con un occhio continuo a guardare
verso le porte aperte dei teatri della mia città.
1
maggio 2021: Giornata mondiale dei lavoratori.
Eppure, i
teatri di Bologna sono pieni di lavoratori invisibili. Dalle promesse di
marketing intensivo dei media nazionali alle attività e ai luoghi
della cultura, si passa ad un silenzio stampa ambiguo ed inquietante.
Da una settimana, non si hanno notizie di questi fantomatici teatri
aperti.
Tratto dal servizio di Un Monologo Al Giorno su Assenza Spettacolare. Foto di Laura Astarita.
Ecco
la situazione nei principali teatri di Bologna:
ERT
– ARENA DEL SOLE
Spettacoli programmati in un “fine stagione”
posticipato a giugno. In quanto teatro stabile della città di
Bologna, in condizioni normali, la stagione teatrale dell'Arena
dovrebbe finire prima dell'estate. Mi domando se non sia prevista
un'eccezione straordinaria, quest'anno, o se tutti gli spettacoli
annullati dovranno essere necessariamente riprogrammati a partire dal
mese di ottobre.
Gli orari degli spettacoli sono stati anticipati alle
19, forse per permettere agli spettatori di tornare a casa prima
delle 22. Raddoppia il numero di repliche settimanali per recuperare quel 50% dei posti a sedere che non verranno occupati. Viene impiegata principalmente la Sala Thierry
Salomon, la sala sotterranea a capienza minore dell'Arena, per le
compagnie bolognesi. Per lo spettacolo di A.D., Teatro di Roma, Chi
ha ucciso mio padre è previsto invece l'uso della
Sala Leo de Berardinis: più capiente ma, evidentemente, possono
permettersela, per il prezzo che vale, solo gli spettacoli
coprodotti. A difesa di Ert però si può dire che, in questo periodo, la Fondazione è stata soggetta ad un cambio di direzione artistica (devo dire che il tempismo non ha giocato a loro favore) e ieri è stato annunciato il nuovo direttore: Valter Malosti. Si spera, dunque, a breve, in un comunicato stampa che ci riferisca buone nuove.
ERT
– TEATRO DELLE MOLINE
Il teatro studio di Ert in Via delle Moline è a
capienza molto, molto ridotta. Resterà per tanto chiuso per gli
spettacoli. Si vocifera che verrà usato per altre funzioni, per
esempio per conferenze o laboratori a numero ridotto. Ma non sono ancora stata in grado di trovare esempi concreti per dar fondo a questi rumors. Il dato di fatto è che, sul portone del Teatro delle Moline, c'è ancora la locandina dello spettacolo annullato nel marzo
2020.
TEATRO
DUSE
Tutte
le date degli spettacoli sospesi sono state posticipate. Sul
sito
del teatro la comunicazione: “
Le
disposizioni di legge consentono spettacoli al chiuso per sole 500
persone, mentre il Duse è un teatro da 999 posti”. Il 29 aprile un comunicato stampa informa che andranno in scena, prossimamente, otto repliche di
Trascendi e sale, uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni
. Ad oggi, è l'unico evento in programmazione al Duse fino ad ottobre. Il quotidiano ANSA.it riferisce, a nome della Direzione, che lo spettacolo verrà offerto ad un "prezzo politico (per gli standard del Duse) di 17 euro in platea e 13,50 in prima galleria". Se sarà possibile portare in scena
Trascendi e sale, infatti, sarà soltanto grazie alla compagnia Bergonzoni, che ha accettato di ridurre i propri compensi per venire incontro al Teatro. L'ultima volta che
Trascendi e sale è andato in scena a Bologna era il 2018, ed è stato un successo tale da acclamare diversi sold out. La solidarietà tra artisti può essere assai toccante, ma il fatto che una compagnia debba fare "beneficenza" per permettere ad un teatro come il Duse di sopravvivere dovrebbe far riflettere molto il governo sulla politica delle restrizioni e sulla crisi non solo economica, ma anche esistenziale, che sta vivendo il mondo del professionismo spettacolare in questi ultimi tempi.
TEATRO COMUNALE
Il Teatro Comunale gode di ottimi finanziamenti, in quanto sede di una fondazione lirico-sinfonica può ricevere infatti sostanziosi finanziamenti dal FUS. Inoltre, pare che il Comune di Bologna abbia deciso di sfruttare la chiusura estiva per ridipingere la facciata dell'edificio.
Non pare che sia prevista una qualche forma di riprogrammazione nei prossimi mesi. I motivi potrebbero essere molti. Prima di tutto, pare che il Comunale abbia partecipato, in collaborazione con Rai5, ad un film-opera evento su Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, e che si programmi dunque di mandarlo in onda nei prossimi mesi. Secondariamente, il Comunale non ha mai fatto programmazione estiva e temo che quest'anno non sarà da meno. Infine, la loro potrebbe essere una scelta legata al rapporto tra capienza e guadagni: a causa dei protocolli di distanziamento per le orchestre, il Comunale sarebbe quindi costretto a eliminare la platea per far stanziare i musicisti, impedendo al pubblico, che invece si troverebbe sui palchetti, di godere di una visione "frontale" del palco. L'anno scorso, anche quando le restrizioni erano più "morbide" , la Madama Butterfly (l'unica opera andata in scena dopo l'estate nel 2020) si è dovuta spostata in un palazzetto dello sport.
Si spera nella programmazione di concerti sinfonici dal vivo, anche se per adesso sulla pagina web del Comunale sono segnalati soltanto concerti in diretta streaming.
TEATRO
ATELIER SI
Ha
partecipato ad un progetto in rete di visual performance e body art, ma ancora
nessuna notizia su una possibile riapertura al pubblico.
TEATRO
TESTONI RAGAZZI – LA BARACCA
Il
centro di produzione per teatro ragazzi di Bologna ha organizzato dal
7 al 12 maggio una rassegna virtuale per il festival VISIONI
2021. Nonostante
le norme consentano di tornare dal vivo, per adesso non ci sono
comunicati stampa che rivelino un trasloco dall'online al live. I teatranti si sono organizzati a lungo termine,
cercando anche di adattarsi al digitale per non restare totalmente
fermi. Quello del Testoni è l'esempio perfetto di come la riapertura
dei teatri, per molti, sia stato quasi un intralcio, se fissata a questo punto
della stagione teatrale: date insicure e scadenze
irrealistiche hanno portato in qualche modo a fare sì che alcuni
teatri addirittura ci abbiano rimesso. Insegna
loro ad adattarsi, e poi mettigli di nuovo il bastone tra le ruote.
TEATRI
DI VITA
Uno spazio, a Bologna, dove si respira una programmazione internazionale e
pluridisciplinare. Sebbene tutti gli spettacoli sospesi siano
stati riprogrammati per l'autunno, i Teatri di Vita hanno comunque
organizzato, per la giornata di oggi, un picnic di dodici ore al
parco dei pini: dalle 11:00 alle 22:00.
“Portateci una pianta
fiorita per il nostro giardino e vi offriremo la colazione o la
merenda. Ci sarà un microfono aperto a chiunque voglia condividere
con gli altri un po' di teatro, di musica, di poesia, di
movimento...”
L'evento si chiama Diamo Aria. E
davvero, sentire una voce amica, da un teatro, in questa giornata di
fantasmi, è davvero una boccata d'aria fresca.
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