Una pezza di Lundini: giudizio positivissimo di un bloggettino rispettabile

Di Alessandra Vita

Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli


Una pezza di Lundini
è tornato.

Chi non conosce ormai questo programma che da settembre 2020 ha messo una pezza sul palinsesto della seconda serata di Rai 2? Beh, sicuramente qualcuno ci sarà. Ma ci pensa Una pezza di Lundini a presentarsi nei suoi titoli di testa come "l'inadeguato programma di Giovanni Benincasa e di Valerio Lundini", definendosi non creato ma "improvvisato".

Benincasa è un autore televisivo dal curriculum eclettico: si passa da Carràmba! Che sorpresa a Libero, la trasmissione di scherzi telefonici che portò alla fama Teo Mammuccari.

E anche Lundini in quanto eclettismo non è da meno: fumettista, co-autore di 610 - trasmissione radiofonica cult, condotta da Lillo e Greg - e di Programmone di Frassica, comico e tastierista della band I Vazzanikki, si può dire che abbia fatto un po' di tutto (e sempre in maniera eccellente).

In una televisione piena di reality e programmi basati sul commento della "vita vera" (di cui fa parte anche la cosiddetta "TV del dolore"), ma anche sovraccaricata, oggi più che mai, da trasmissioni di attualità e programmi politici, c'era bisogno di qualcosa che permettesse al pubblico di staccarsi dalle costrizioni mentali e dalle regole del mondo reale: ciò che serviva era il surreale. 

Quella di Lundini è la TV dell'assurdo.

Anni fa già altri avevano provato a portare in televisione questo genere di comicità: ricordiamo Renzo Arbore che con Quelli della notte, trasmissione surreale sempre in onda in seconda serata sul secondo canale della Rai, nel 1985 lanciò il sopraccitato Nino Frassica, con cui tra il 1987 e il 1988 condusse Indietro tutta!. Eppure Una pezza di Lundini forse riesce a compiere un passo successivo.


Nino Frassica e Renzo Arbore a Indietro tutta!


Ma perché questo programma funziona così bene?

Innanzitutto è merito dei due conduttori (perché, parafrasando quel che dice la Fanelli nella prima puntata della seconda stagione del programma, va bene ringraziare chi lavora dietro le quinte, ma lei e Valerio sono proprio indispensabili).

Quello di Lundini è un personaggio davvero "inadeguato": il suo punto forte sta nell'essere fuori luogo in ogni situazione. Il conduttore è impreparato ma è determinato a fare del suo meglio per riuscire a realizzare un buono show. Lundini fa ridere perché non vuole far ridere. E proprio questa sua serietà spesso inganna lo spettatore più ingenuo che facendo zapping crede di essere finito su un programma serio.

Questo personaggio è poi un'evidente caricatura di certi presentatori: cerca di ammiccare ai giovani definendosi uno di loro, ma risulta completamente ignorante nelle tematiche giovanili; finge di avere una mente aperta ma, a furia di sottolineare il suo essere "politicamente corretto", finisce per produrre l'effetto opposto. Eppure questo presentatore crede davvero nella serietà del suo lavoro, in ogni occasione lui va avanti per la sua strada, perfettamente noncurante del disagio dell'ospite. Ma spesso, nella sua follia, è più lucido di quella che è la sua controparte femminile, Emanuela Fanelli.

La Fanelli è una "signorina buonasera" che si è emancipata. Inizialmente sembra essere quella coi piedi per terra, l'unica che si renda conto davvero di certe frasi allucinanti che dice il collega. Ma anche lei ha i suoi momenti di pura eccentricità e mitomania: se l'anno scorso Emanuela ha cambiato il mondo del cinema portando per la prima volta Roma sullo schermo col suo A piedi Scarzi, quest'anno è protagonista di una fiction Rai sulla truccatrice della Magnani, mostrando il disagio del lavorare per la donna che aveva pronunciato la frase "Lasciami tutte le rughe: c’ho messo una vita a farmele".

Emanuela Fanelli si esalta per progetti ai limiti del guardabile, perfino lo stralunato Lundini se ne accorge ma non le direbbe mai nulla in merito.

Insomma, non c'è da stupirsi se Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli siano stati eletti uomo e donna dell'anno 2020, quest'anno però il titolo diamoglielo prima, almeno se lo possono godere.


Pubblicità di Simonetta - la truccatrice della Magnani


Un altro motivo per cui il programma funziona è la sua struttura. Analizziamo la prima puntata della seconda stagione.

Chi non ha mai confuso Franco Franchi e Ciccio Ingrassia? Forse solo il figlio di Ciccio... O no? In un'intervista geniale, Lundini coniuga il parlare di due personaggi che hanno fatto la storia della televisione italiana (facendoli quindi conoscere anche a quella fetta di giovanissimi che magari non li aveva mai approfonditi) e uno sketch esilarante in cui lo stesso Giampiero Ingrassia non riconosce chi sia suo padre tra i due. Non è la prima volta che Lundini riesce a portare il passato ai giorni d'oggi, basti pensare a quante persone hanno recuperato la canzone Barbara di Enzo Carella dopo averla sentita nel programma. Nella seconda puntata della seconda stagione poi, I Vazzanikki insieme a Francesca Michielin hanno realizzato una cover della canzone del 1963 Però mi vuole bene del Quartetto Cetra, la quale, come ricorda goliardicamente Torpedine, ha un testo che se fosse stato scritto oggi avrebbe suscitato non poche polemiche. Impressionante come i commenti su Youtube sotto la canzone originale siano ora pieni di "Chi è qui per Lundini?".

I format del programma sono vari ma ce n'è uno presente in quasi tutte le puntate: l'intervista.

Le domande di Lundini andrebbero bene per qualsiasi ospite: egli non fa quasi mai quesiti ad personam, spesso sono domande surreali che non hanno alcun legame con l'intervistato. Altre volte poi si introducono false informazioni che vengono subito smentite dagli ospiti e che il conduttore deve pazientemente correggere.

La forza immensa della pezza è poi il suo pubblico. Poiché registrato in questo periodo storico, il programma non può avere un pubblico in studio molto vasto (scelta che in realtà Lundini in più interviste ha ribadito avrebbe usato anche in condizioni "normali"). Ci si è dunque accontentati di quattro persone (che per lavoro fanno il pubblico in tv): la signora Anna, il signor Torpedine, il tenente Silvestri (il memista) e Bonis, lo "zio" di Emanuela Fanelli, il parente misterioso. Tutto ciò va a favore della riuscita della trasmissione: l'atmosfera fa ridere perché non ci sono applausi né risate. Lundini è libero di mettere a disagio l'ospite senza essere disturbato: i silenzi di imbarazzo diventano i veri protagonisti. Inoltre quel piccolo pubblico ha preso gradualmente sempre più spazio nel corso del  programma, gli spettatori hanno iniziato a conoscere i personaggi e ad affezionarsi a loro, si è creato un clima semplice, quasi familiare, di complicità. E anche se adesso la pezza finge di prendersi molto più sul serio poiché si è spostata presso il Teatro delle Vittorie, le modalità di interazione tra loro non sono cambiate.


Silvestri e Torpedine: una parte del pubblico


Fiore all'occhiello di Una pezza di Lundini è infine la musica dal vivo. I Vazzanikki, band di cui fa parte anche lo stesso Valerio Lundini, sono ospiti fissi del programma. La loro musica a volte è la base di uno sketch, altre volte ha solo la funzione di "spezzare".

In conclusione, grazie ai suoi sketch senza contesto (come Contacting Bowie, una seduta spiritica in cui si fanno alla star le domande più folli) a cui spesso partecipa anche lo stand up comedian Stefano Rapone, grazie alla sinergia di tutto il cast e grazie all'enorme lavoro di preparazione che c'è dietro, Una pezza di Lundini è, non so se si può dire, uno dei programmi migliori degli ultimi anni.

Lundini ha dimostrato che non è vero che in televisione non si può fare tutto: basta avere un'idea valida e saperla esporre. Certo, in tv non puoi entrare in scena mettendoti a bestemmiare, ma perché dovresti volerlo fare? Nella sua trasmissione Lundini non lancia mai provocazioni fini a sé stesse, tutto ha una ragione di fondo. Ma soprattutto, è chiaro che ciò che fanno diverta loro in primis.

Quindi, non posso fare altro che esortarvi a guardare Una pezza di Lundini il martedì in seconda serata su Rai 2 e a recuperarvi le puntate precedenti su Raiplay.

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