Fu vera gloria? Napoleone al cinema

Di Alessandra Vita

Ritratto di Napoleone di Jacques-Louis David

"Vorrei essere la mia posterità, per essere testimone
 di cosa un poeta mi farebbe pensare, provare e dire."
- Napoleone Bonaparte

La figura di Napoleone ha indubbiamente sempre affascinato il pubblico. La storia del cinema insegna che gli spettatori sono sempre stati attratti dalle figure potenti, leader capaci di guidare le folle: questo argomento è stato approfondito da Siegfried Kracauer nel suo Da Caligari a Hitler.

Oggi ricorrono i 200 anni dalla morte di Napoleone. Leggende e verità storiche hanno ricamato quello che è l'immaginario collettivo del celebre condottiero. È evidente come l'idea popolare di Napoleone abbia influenzato la sua rappresentazione nell'arte, ma è stato anche il modo in cui il suo personaggio è stato messo in scena a plasmare l'immaginario.

Di seguito ci si concentrerà solo sulla figura di Napoleone al cinema, prendendo in esame in ordine cronologico cinque dei film più interessanti.


IL GRANATIERE ROLAND (1911)

Una scena del film

È del 1911 il primo film in cui compare la figura di Napoleone. Il granatiere Roland (o Il passaggio della Beresina) fu creato dal soggettista Arrigo Frusta per la Ambrosio film di Torino. Il regista accreditato è Luigi Maggi ma la sua paternità dell'opera non è certa.

La storia è incentrata su Roland, soldato che dopo la campagna di Spagna prende un congedo per sposare Elena, la sua fidanzata. La donna però si è già sposata con un altro uomo. Roland quindi, per dimenticare la delusione d'amore decide di arruolarsi nei granatieri in occasione dell'invasione napoleonica della Russia. Ma qui il destino vuole che si sacrifichi per salvare la vita del marito di Elena.

Questo film mette al servizio di un dramma intimo uno spazio quasi epico. Il bianco della neve fa da protagonista (merito della fotografia di Vitrotti). Gli attori principali del film sono Alberto Capozzi e Mary Cleo Tarlarini, una delle coppie più amate nel cinema italiano di quell'epoca (i due recitarono insieme anche in Spergiura!Didone abbandonataNozze d'oro L'ultimo dei Frontignac). Napoleone è qui interpretato proprio da Arrigo Frusta: la scelta doveva ricadere su Oreste Grandi ma il suo naso aquilino e i suoi capelli non erano adatti. Frusta invece fu costretto a tagliarsi i baffi (ai tempi, diceva Frusta, se li tagliavano solo preti e attori). Egli ricordò sempre con un certo orgoglio l'aver interpretato questo ruolo.

Le riprese si realizzarono soprattutto in esterno in un campo di esercitazione di tiro per artiglieria presso la Vauda di San Maurizio, a 20 chilometri da Torino, i cui ambienti incolti richiamavano quelli della steppa russa.

I costumi vennero poi riutilizzati per altri film napoleonici.

Il granatiere Roland venne considerato dai critici “un poderoso lavoro d’arte”: la messa in scena verosimile e la quantità di comparse sbalordirono il pubblico.

La Ambrosio distribuì il film anche negli Stati Uniti. L'opera fu inserita dalla casa di produzione tra la Serie Oro (inaugurata solo da un anno), nella quale giacevano le loro opere più rilevanti. De Il granatiere Roland sono sopravvissute solo due copie, conservate una in Italia presso l'archivio AIRSC e l'altra in una cineteca britannica.


NAPOLÉON VU PAR ABEL GANCE (1927)

Foto di Laurie Lewis


Capolavoro di Gance e del cinema francese, Napoléon è forse il primo film a cui si pensa quando si riflette su Napoleone al cinema.

Il film prende in esame tutte le fasi della vita dell'uomo.

Il Napoleone bambino (interpretato da Vladimir Roudenko) è tenace e sembra sapere quello che vuole diventare. La sua astuzia e le sue capacità organizzative sono doti che vengono mostrate sin da subito, durante la battaglia a palle di neve in cui sconfigge i suoi coetanei. È interessante vedere come Napoleone fosse soggetto all'invidia dei compagni e fosse per questo bistrattato. Il giovane era spesso vittima degli scherzi dei coetanei: esemplare la scena della liberazione della sua aquila, la quale poi tornerà da lui, come se, avvicinando le due figure, si volesse simboleggiare il destino glorioso che lo attende. Queste anticipazioni sono ricorrenti durante il capitolo dell'infanzia: emblematica la scena in cui il maestro spiega ai bambini le isole, quasi profetizzando l'esilio all'Elba e a Sant'Elena.

Il Napoleone entrato nell'età adulta (interpretato da Albert Dieudonné) è invece malinconico, attaccato alla famiglia ma sempre più consapevole delle sue responsabilità. E quando riuscirà a convincere i compatrioti della Corsica di essere terra francese, in un montaggio parallelo dal sapore ejzenstejniano che poi diventa una sovraimpressione, riapparirà l'aquila. La comparsa di questo animale sarà ricorrente durante tutto il film.

La Rivoluzione francese e la mitologia dell'imperatore si intersecano.

Il Napoléon di Gance è rimasto nell'immaginario collettivo anche per le grandi innovazioni portate alla tecnica cinematografica: la battaglia delle palle di neve fu girata con una camera a mano, per la tempesta la macchina da presa venne fatta oscillare e durante un inseguimento la camera venne posta sopra un cavallo. Durante il film vi sono molti primi piani, in pieno spirito impressionista dell'epoca e concorde alle teorie di Epstein e Delluc.

Il montaggio poi è incredibilmente originale. Per rafforzare l'effetto panoramico, in un'anticipazione del CinemaScope, Gance inventò il trittico, uno schermo triplo costituito da tre inquadrature correlate poste una accanto all'altra, le quali poi compongono l'immagine completa (come durante la battaglia di Marengo).

Gance durante la sua vita tornò più volte sulla figura di Napoleone: nel 1934 girò Napoleone Bonaparte, nel 1960 Napoleone ad Austerliz e nel 1972 il suo ultimo film, Napoleone a Sant'Elena.


SANT'ELENA, PICCOLA ISOLA (1943)


Ruggeri in una scena del film

"Napoleone quand'era studente nel collegio di Auxonne riassumeva in un suo quaderno le lezioni dell'abate Lacroix professore di geografia. Quegli appunti son rimasti troncati nel mezzo di una pagina e finiscono con queste parole 'Sant'Elena... Piccola isola'. Poi in quelle pagine egli non scrisse più nulla."

Napoleone è qui interpretato da Ruggero Ruggeri, attore della generazione degli attori interpreti, grandi attori che però avevano un rapporto più definito con gli autori delle opere. Anche qui Ruggeri mostra la sua aria estetizzante, quasi dannunziana. Il suo Napoleone è profondamente solo e malinconico. Il film mostra i suoi ultimi anni a Sant'Elena, vissuti insieme ai suoi impietosi carcerieri. L'attore alterna momenti di fierezza a momenti di rassegnazione. La voce suadente e a tratti un po' nasale conferiscono a questo Napoleone le caratteristiche dell'esteta, circondato da un'atmosfera decadente. Il film di Umberto Scarpelli e Renato Simoni forse non è memorabile, ma sicuramente è interessante osservarlo per capire meglio come recitava l'attore.


DÉSIRÉE (1954)


Marlon Brando in una scena del film


Girato in CinemaScope, Désirée è un film del 1954 diretto da Henry Koster e tratto dall'omonimo romanzo di Annemarie Selinko, basato sulla storia di Désirée Clary, donna che avrebbe dovuto sposare Napoleone.
Sebbene qui il personaggio del condottiero sia secondario, Brando tenta di regalarci un Napoleone affascinante. Non appena entra in scena egli cattura l'attenzione su di sé. L'attore è accigliato, spesso assume delle pose da “dipinto”. Caratterialmente questo Napoleone è sfrontato, sembra avere tutto sotto controllo, quasi come se fosse consapevole del destino che lo attende. Ciò è esplicitato nello scambio di battute: 

DÉSIRÉE
Nessuno sa cosa ci aspetta.

 NAPOLEONE
È strano che tutti dicano così, io so cosa mi aspetta:
sono uno di quegli uomini che fanno la storia. 

Ma nonostante la sua freddezza, egli sarà sempre innamorato della sua Désirée, anche quando la sorte gli sarà avversa a causa del di lei marito. Per Koster non fu facile lavorare con Brando poiché la loro visione del personaggio era diversa: il risultato finale è dunque un po' disomogeneo, con alcuni tratti che rischiano di far cadere certe scene nel ridicolo. Interessante il momento dell'incoronazione, il quale è costruito basandosi sull'omonimo dipinto di Jacques-Luis David. Il film non è sicuramente un capolavoro, ma offre una declinazione interessante del personaggio. Fu inoltre candidato ai premi Oscar del 1955 nelle categorie "migliori costumi" e "miglior scenografia". 


I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE (2001)

Ian Holm in una scena del film

Un po' Il principe e il povero, un po' Il fu Mattia Pascal, I vestiti nuovi dell'imperatore illustra quello che sarebbe successo se Napoleone non fosse morto a Sant'Elena ma fosse stato sostituito da un suo sosia. Qui l'uomo, interpretato da Ian Holm, è più burbero e altero. Egli vive il trauma di essere considerato morto mentre è ancora in vita. Il film è sicuramente dimenticabile ma le parti in cui il sosia deve imparare a essere Napoleone sono molto interessanti in questa sede, siccome avviene in scena una vera e propria costruzione del personaggio.

Il film, diretto da Alan Taylor è frutto di una co-produzione tra Italia, Germania e Regno Unito, ed è stato girato perlopiù a Torino.


TIRANDO LE SOMME...

Altri film degni di nota nei quali compare Napoleone sono:

Napoleone, film parodico del 1951 diretto da Carlo Borghesio. Napoleone è Renato Rascel, le musiche sono firmate da Nino Rota.

- Guerra e pace, film del 1956 diretto da King Vidor (con certe scene di Mario Soldati), in cui recitano l'incantevole Audrey Hepburn e il nostro Vittorio Gassman. Napoleone è qui interpretato da Herbert Lom.

- N - Io e Napoleone, film del 2006 diretto da Paolo Virzì, nel quale recita come co-protagonista Elio Germano. Qui Napoleone è il celebre attore francese Daniel Auteuil.

In conclusione, molti cineasti si sono dilettati nel trattare questa figura tanto mitica quanto affascinante e a declinarla nei modi più disparati. Si calcola che egli sia apparso sul grande schermo almeno 700 volte e in televisione circa 350 volte. Molti altri registi avevano progettato dei film sul grande condottiero, ricordiamo per esempio Charlie Chaplin e Stanley Kubrick (il quale, tra l'altro, poco apprezzava il Napoléon di Gance, nonostante, a mio parere, sia una delle opere più interessanti su questo argomento, anche a livello di costruzione del personaggio). Ma alla fine non c'è da stupirsi: quella di Napoleone è stata proprio una vita da film.

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