Di Fhe Pacifico
Save Ralph (in Italia Salva Ralph) è un cortometraggio d’animazione del 2021 realizzato in stop motion. Scritto e diretto dal regista Spencer Susser, vede coinvolti Taika Waititi, che da voce a Ralph, Ricky Gervais, l’intervistatore, Zac Efron, Olivia Munn e Rodrigo Santoro.
TRAMA
Save Ralph è un corto di circa quattro minuti nel quale seguiamo la tipica giornata del coniglio Ralph: si sveglia, si lava i denti, fa colazione e viene preso dalla sua casa per andare a “lavoro” dove verrà usato come tester di prodotti cosmetici, seguendo l’esempio dei suoi genitori, delle sue sorelle, dei suoi fratelli e dei suoi figli, morti sul luogo di lavoro come probabilmente succederà a lui e tutti gli altri conigli del laboratorio.
SAVE RALPH CONTRO GLI OBSOLETI TEST SUGLI ANIMALI
Realizzato sotto forma di documentario, Save Ralph è una campagna di sensibilizzazione di The Human Society of the United States contro i test cosmetici sugli animali. Ralph diventa un portavoce di tutti gli animali che hanno sofferto o che soffrono nei laboratori.
«So che sembra brutto» dice Ralph alle telecamere «ma per come la vedo io sto facendo il mio lavoro. Se solo un umano potesse avere l’illusione di un rossetto o di un deodorante più sicuro… ». Con queste parole viene sottolineato il messaggio centrale del cortometraggio, un grido di aiuto: gli animali muoiono per colpa di test non necessari per prodotti cosmetici (lo stesso Ralph afferma che tutta la sua famiglia è morta facendo la cavia e sa che anche a lui toccherà la stessa sorte).
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Una scena da Save Ralph |
L’obiettivo del corto viene anche spiegato dallo stesso regista, Spencer Susser, in un’intervista al Geeky Craze: «I test sugli animali non funzionano. Sono iniziati negli anni '40. Sono obsoleti, spietati e inutili. Vogliamo che ciò cambi. Vogliamo modificare le linee guida al fine di cessarlo».
La campagna di sensibilizzazione portata avanti dal corto però non si rivolge solo a quei paesi dove i test sugli animali sono ancora obbligatori (si pensi alla Cina), ma anche all’Europa e a tutti quegli Stati che si autodefiniscono “cruelty free”, ma che in realtà non lo sono. L’Unione Europea ha vietato la sperimentazione animale per i cosmetici su prodotti finiti nel 2004 e solo nel 2013 sono stati negati anche sui singoli ingredienti da essi contenuti. Eppure l’Europa non può ancora essere definita cruelty free, in quanto moltissime aziende che vendono nell’UE articoli non testati sugli animali, vendono quegli stessi cosmetici in paesi in cui i test sono obbligatori, effettuando quindi sperimentazioni su cavie.
Save Ralph cerca così di far comprendere che le sperimentazioni animali sui prodotti cosmetici esistono ancora e che vengono portate avanti da noi consumatori, consapevoli o meno, che acquistiamo prodotti da aziende le quali, anche se non testano in Europa, lo fanno in altri Paesi.
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Una scena da Save Ralph |
Il corto termina con un Ralph ancora più morente dopo una sua “giornata lavorativa”: se prima aveva solo la pelle rasata e i prodotti chimici che gli davano costantemente fastidio, era cieco da un occhio, non riusciva a sentire da un orecchio che fischiava continuamente e non riusciva a respirare, ora è completamente cieco, ha la schiena bruciata e un collare.
«Vorrei solo dire a chiunque compri ancora cosmetici testati su animali come me: eyeliner, shampoo, crema solare, praticamente tutto quello che c’è nel tuo bagno. Beh, senza di te, e dei paesi che consentono la sperimentazione animale non avrei un lavoro. Sarei per strada. Beh, non per strada, più in campagna, suppongo, sai, come un coniglio normale, però, ehm… Tutto a posto». Con le sue ultime parole Ralph sottolinea che ciò potrebbe terminare, che potrebbero non esserci più animali come lui e che tutti i conigli potrebbero essere “disoccupati” ma liberi di correre nei prati. Ciò potrebbe avvenire non solo con il cambiamento delle linee guide da parte dei paesi, ma anche iniziando ad acquistare consapevolmente e cercando di comprare prodotti realmente cruelty free, ossia che adempiano a vere certificazioni che affermino la conformità delle aziende ai principi dello standard “non testato su animali”, come l’accordo LAV\ICEA stilato nel 2004.
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