Di Luca Martinelli
Il 29 maggio si è tenuto presso l’Auditorium Manzoni il terzo concerto della stagione primaverile del Teatro Comunale dedicata alla musica sinfonica. Oksana Lyniv ha presentato un particolare programma interamente dedicato a Wagner. I sette brani selezionati dalle opere del compositore tedesco sono tutte ouverture o preludi.
Al pubblico viene lasciata la sensazione di un cominciamento, di un nuovo inizio da affrontare ad ogni pezzo: la scelta dei brani appare simbolica, correlata direttamente alla situazione culturale del paese. La parola chiave di questo spettacolo è proprio ripartenza.
Già, ripartenza: ad ogni overture o preludio segue un applauso del pubblico. Un applauso per un qualcosa di necessariamente inconcluso, ma che lascia un’apertura verso il futuro, una possibilità, un nuovo viaggio verso la bellezza dell’arte.
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Oksana Lyniv, foto di Michele Lapini |
Per la serata vengono selezionate le ouverture di Rienzi, L’olandese volante, Tristano e Isotta e Taanhauser, oltre ai preludi del Lohengrin e de I maestri cantori di Norinberga.
La Lyniv si dimostra estremamente capace di destreggiarsi nel dirigere l’orchestra del Comunale. Il massimalismo del compositore tedesco viene seguito pedissequamente, ma non viene mai forzato o portato al limite.
Tuttavia, il momento forse migliore di tutta la serata è il preludio del Lohengrim. Si tratta di un momento sognante, quasi etereo, dove tutto il pubblico si scopre meravigliato dalla bellezza degli archi dilatati in tempi lunghissimi.
Interessante è la scelta di inserire nella scaletta l’ouverture del Rienzi: quest’opera fu disconosciuta dallo stesso Wagner in quanto segue dei canoni di composizione tipici della Grand Opera francese. Il Rienzi permise a Wagner di ottenere la fama e di avere una futura autonomia artistica; nonostante ciò venne ugualmente rinnegata. Nella versione proposta dalla Lyniv il lato pomposo della ouverture ed il crescendo costante di tutto il brano vengono messi in evidenza in particolare dai fiati.
Nella ouverture del Tristano e Isotta si percepisce con chiarezza il dramma che presenta la trama dell’opera. E’ forse il momento più commovente di tutta la serata, dove il pathos raggiunge il culmine in un climax quasi cinematografico. Anche in questo caso l’orchestra si dimostra in grado di seguire la sua direttrice che quasi arriva a danzare sul palchetto.
L’ouverture de L’olandese volante è invece il momento forse più romantico di tutta la serata. I leitmotiv che caratterizzano l’ingresso dei personaggi vengono caratterizzati da un’orchestra che si dimostra essere estremamente versatile e capace di destreggiarsi nel presentare allo spettatore un qualcosa che non vedrà.
Lievemente sottotono l’orchestra nel finale con il preludio ai Maestri cantori di Norimberga. Una chiusura che doveva lasciare un’aria sferzante come l’opera di Wagner, ma che appare in certi momenti pagare una certa stanchezza di fondo.
Foto di Andrea Ranzi
In ogni caso, Oksana Lyniv e l’orchestra del Comunale passano alla grande la prova Wagner: saremo curiosi di assistere ad un’altra esibizione diretta dalla giovane direttrice ucraina.
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