(500) Days of Summer: la genesi della fine di un rapporto

Di Alessandra Vita

Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel in una scena di (500) Days of Summer

Le commedie romantiche sono senza dubbio uno dei generi più inflazionati della storia del cinema. Nonostante molte siano davvero discutibili, sono l'ideale per quando si cerca qualcosa di poco impegnativo da guardare. Eppure, senza rendermene conto, credo di aver visto almeno un buon 80% delle commedie romantiche disponibili: da quelle classiche di Frank Capra o di Lubitsch, a quelle trash natalizie dalle trovate idiote, dai cult alle copie delle copie.

Ma il tipo di film sull'amore che preferisco sono quelli che tirano le fila di un rapporto finito, cercando di capire dove si trova il punto in cui il legame tra i protagonisti si è spezzato.

Il 17 luglio del 2009 usciva in anteprima in alcune sale degli Stati Uniti (500) Days of Summer (in italiano (500) giorni insieme). Non esagero quando scrivo che per me si tratta di una delle migliori commedie romantiche degli ultimi vent'anni. Il film è stato spesso frainteso dagli spettatori poco attenti, per cui mi sembra doveroso proporre un'analisi della pellicola.

(500) Days of Summer, come dice la voce narrante a inizio film, è la storia di un lui e di una lei, ma non è una storia d'amore. Il nostro "lui" è Tom Hansen, un ragazzo cresciuto con l'idea che non sarebbe mai stato felice finché non avesse conosciuto la ragazza giusta. La "lei" invece è Summer Finn, una giovane donna indipendente che ama la sua libertà. Il film ripercorre, con vari flashback e flashforward, i 500 giorni del loro rapporto, da quando i due si incontrano e provano a frequentarsi, fino al momento in cui lei lo lascia e Tom deve dimenticarla. O meglio, sin dai primi minuti lo spettatore apprende che i due non stanno più insieme, ma la disgregazione del loro rapporto viene mostrata man mano. Inoltre, i cartelli che segnano il numero del giorno della loro relazione, si fanno sempre più cupi.
Chiariamo però subito un punto fondamentale per la comprensione della pellicola: Summer non è "la cattiva".

(500) Days of Summer, se capito, lascia allo spettatore delle importanti lezioni sull'amore. Tom sbaglia a idealizzare Summer: egli crede che lei sia la sua anima gemella solo perché hanno gli stessi gusti musicali e qualche interesse in comune. Il ragazzo è innamorato dell'amore, ed è convinto di poter cambiare la giovane cinica.
Eppure lei è sempre stata sincera con lui: durante la prima uscita insieme, la ragazza gli rivela di essere single perché "essere la ragazza di qualcuno", o meglio, "essere di qualcuno" la mette a disagio. Per Summer i rapporti di coppia sono un inferno e l'amore è una fantasia. Quando poi i due iniziano a frequentarsi, la giovane mette subito le mani avanti dicendo di non volerla far diventare una storia seria e Tom si adegua alla sua decisione, pur di non perderla.
Se il film fosse stato la classica commedia romantica, probabilmente alla fine Summer si sarebbe conformata alle idee di Tom. Pensiamo a Colazione da Tiffany: Holly non vuole innamorarsi ma, alla fine, Paul le fa un monologo in cui le dice che in questo mondo si deve appartenere a qualcuno, e allora la donna cambia idea. Ma l'ho detto subito: (500) Days of Summer non è una storia d'amore.


Più la frequentazione tra i due protagonisti continua, più Tom sente il bisogno di stabilità, continuando a chiedere alla giovane di definire il loro rapporto. Il ragazzo crede di star riuscendo a cambiare Summer solo perché lei inizia ad aprirsi con lui, raccontandogli pensieri che non aveva mai rivelato a nessuno. Ma ciò non vuol dire niente: di nuovo Tom si fa prendere dalle sue fantasie, non rispettando davvero il volere della ragazza. E quando dopo un litigio Tom chiederà a Summer come potrà sapere se un giorno lei non si sveglierà decidendo di piantarlo, quest'ultima risponde che non può dargli alcuna certezza, rimanendo coerente con se stessa. Il problema di Tom è quello di essersi convinto di poter cambiare una persona perché crede che sia il suo vero amore, accettando così compromessi che non fanno per lui.

La chiave del film è però un altro film, ossia Il laureato.
Sin da piccolo Tom travisa il messaggio del finale de Il laureato e questa sua visione distorta influenzerà poi la sua concezione futura dell'amore. Egli vede infatti la scena di Ben ed Elaine che scappano insieme su un bus come il coronamento di una storia d'amore e dunque qualcosa a cui aspirare. Invece i due non appena salgono sul bus si incupiscono, come se non sapessero più che fare dopo: si preannuncia ritornare all'inerzia nei confronti della vita, protagonista della prima parte del film. Quando Summer vede con Tom Il laureato, apre gli occhi: l'eterna infelicità a cui si sono autocondannati Ben ed Elaine le fanno capire che non è questa la vita che vuole fare e che Tom non è la persona giusta per lei.

Katharine Ross e Dustin Hoffman in Il laureato

In qualche modo il fatto che questo film abbia influenzato la vita sentimentale dei protagonisti ha un valore simbolico: è la riprova che il cinema può condizionare le nostre vite e quindi anche (500) Days of Summer potrebbe influenzare il modo di pensare l'amore di qualche spettatore e una visione distorta di questo film potrebbe contribuire a farvi finire nella situazione di Tom. 

Summer dunque lascia il ragazzo, che però non la dimentica. Dopo qualche tempo i due si incontrano di nuovo al matrimonio di un amico in comune, vanno d'accordo e la giovane decide di invitare Tom a una festa in casa sua. E ancora il ragazzo non perde le speranze: con la tecnica dello split screen lo schermo si divide per mostrare da un lato la realtà e dall'altro le aspettative che il giovane si crea e che vengono subito disattese. Egli infatti scopre che Summer ora è fidanzata ed è in procinto di sposarsi.

A questo punto lo spettatore, ingannato, può credere che Summer sia "la cattiva", ma la situazione non è così semplice. Occorre infatti citare un concetto interessante proposto nella celebre serie tv How I met your mother: «C’è una parola, in tedesco, Lebenslangerschicksalsschatz. E la traduzione più vicina è “Dono del destino di tutta una vita”. E Victoria è wunderbar, ma non è la mia Lebenslangerschicksalsschatz. È la mia Beinaheleidenschaftsgegenstand, capisci? Vuol dire “la cosa che è quasi quella che vuoi, ma non esattamente”».
E proprio questo spiega il motivo della decisione di Summer. I due protagonisti, seduti su una panchina, discorrono delle loro vite. Ora la ragazza si è sposata e crede nell'amore. Tom non capisce come ci sia stato in lei questo cambiamento e la ragazza gli spiega di essersi svegliata un giorno e aver saputo di voler fare ciò che con Tom non era mai stata sicura. E solo quando il giovane riuscirà finalmente a smettere di idealizzare Summer, incontrerà anche lui il suo vero amore.


Ed ecco che (500) Days of Summer con la sua sceneggiatura brillante ha sovvertito un topos: la relazione tra i due protagonisti di una commedia romantica non deve essere per forza quella che giunge al "e vissero per sempre felici e contenti" ma può anche essere la storia che vivi prima di trovare la "persona giusta".

E a proposito di panchine e di film che tirano le fila di un rapporto finito, non si può non notare un certo legame tra (500) Days of Summer e uno dei miei film preferiti: Io e Annie di Woody Allen. In entrambe queste opere le storie sono molto semplici ma è il modo di raccontarle e porle in scena che le rende incantevoli. Sebbene i fatti narrati non siano sempre piacevoli, la scrittura di (500) Days of Summer e di Io e Annie è intelligente e, in modi diversi, riesce ad alleggerire la tensione di certi momenti. Entrambi i film poi hanno optato per una struttura del racconto non lineare ma piena di analessi e prolessi: ciò conferisce alle opere un ritmo particolare, capace di tenere attiva l'attenzione dello spettatore e di creare da un vissuto ordinario qualcosa di straordinario.
Ciò che apprezzo di queste pellicole infatti è il raccontare fatti che potrebbero capitare a chiunque, senza creare i classici idilli da film, ma comunque mantenendo la magia del cinema nell'uso del surreale e del fantastico (in Io e Annie il protagonista soffre di iperattività immaginativa mentre in (500) Days of Summer Tom ha una scena da principessa Disney in cui danza con degli uccellini animati).

Queste opere sono forse delle anti-commedie romantiche. Tuttavia, spero di vedere più film così in sala e nelle produzioni delle piattaforme di streaming.

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