Wandavision, The falcon and the Winter Soldier, Loki: un nuovo inizio

Di Eleonora Groppelli e Fhe Pacifico

Nel 2018, i Marvel Studios hanno iniziato a realizzare serie televisive incentrate su personaggi secondari del Marvel Cinematic Universe. Le serie sono Wandavision, che vede come protagonisti Wanda Maximoff e Visione, The Falcon And The Winter Soldier, incentrata su Falcon (Sam Wilson), e il Soldato d’Inverno (Bucky Barnes), e infine Loki, che ritrae le vicende dell’omonimo Dio.

Non è la prima volta che viene realizzata una serie televisiva che ha come protagonisti i supereroi che tutti conosciamo. Con la creazione della Marvel Television, nel 2010, sono state realizzate ben 12 serie televisive (ad esempio Agents of S.H.I.E.L.D.). La differenza sta nel fatto che questi ultimi tre progetti non sono fini a sé stessi: sono in continuità con i film del franchise e di conseguenza influiscono su di essi. I supereroi su cui si focalizzano sono figure già ben note e amate dal pubblico. Questo ha portato ad un’attesa maggiore da parte degli spettatori e alla creazione di grandi aspettative e di molti quesiti riguardo il futuro dei supereroi più amati di sempre.   


ATTENZIONE: fino alla fine dell’articolo sono riportati spoiler.

WANDAVISION

Di Fhe Pacifico

«Ho già quel che voglio e nessuno lo porterà via da me, di nuovo»
«I have what I want, and no one will ever take it from me again»
(Wanda, stagione 1, episodio 5)

Tra il 15 gennaio e il 5 marzo 2021 vengono mandati in onda su Disney+ i nove episodi di Wandavision, la prima delle mini serie televisive su alcuni dei personaggi degli Avengers. La serie televisiva si concentra su Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), un’umana con poteri di alterazione della realtà, e Visione (Paul Bettany), un’androide sintezoide che nasce grazie alla Gemma della Mente. In Wandavision, la coppia più amata del mondo Marvel sembra aver trovato finalmente la felicità: Visione è vivo, sono sposati, hanno una famiglia e sono finalmente felici. Ma in ogni episodio la tranquillità inizia a cedere. 

Wandavision diventa l’opportunità per un nuovo universo Marvel, introducendo nuovi personaggi e concentrandosi sulla possibilità del Multiverso.

Scena dalla serie Wandavision (2021)

WANDAVISION E IL MULTIVERSO

Wandavision scrive le prime righe di uno dei nuovi capitoli del MCU: il Multiverso. 
Con "multiverso" o "dimensioni parallele" ci si riferisce ad un’ipotesi fisica che prevede la possibile esistenza di universi coesistenti al nostro spazio tempo. Wandavision è il terreno fertile per questa opportunità, unendo i tre mondi del MCU: gli Avengers, gli X-Men e i Fantastici 4. Questa possibilità avviene inserendo in un mondo a predominanza Avengers (oltre a Wanda e Visione troviamo Monica Rambeau, presentata già in Capitan Marvel, Darcy Lewis, della serie di Thor, e Jimmy Woo di Ant-man), un personaggio degli X-Men (Pietro Maximoff) e un personaggio dei Fantastici 4 (Agatha Harkness). 

Il riferimento più interessante alla possibilità dell’unione dei tre universi è Pietro Maximoff o Quicksilver. Gli sceneggiatori di Wandavision decidono di giocare sull’esistenza dei due Pietro Maximoff del MCU: uno interpretato da Aaron Taylor-Johnson nell’universo Avengers e l’altro da Evan Peters negli X-Men. In Wandavision viene introdotto Pietro Maximoff nel quinto episodio, ma viene interpretato da Evan Peters, creando un dubbio nei fan: perché lui? Se Wandavision si fonda sulla ricerca della felicità e di una famiglia da parte di Wanda, perché è stato scelto Evan Peters per il ruolo del fratello, invece che Aaron Taylor-Johnson? Se Wanda ha portato in vita Visione, perché non poteva avvenire lo stesso con la versione del fratello che lei conosceva? 
Anche se alla fine della serie ci viene spiegato che Pietro Maximoff interpretato da Evan Peters è Ralph Bohner, rimane il dubbio che questa non sia proprio la verità. Che siano Agatha e Pietro dei modi per riuscire a unire finalmente e realmente i mondi del MCU o è solo un sogno del fandom?

Scena dalla serie Wandavision (2021)

WANDAVISION: L’INIZIO DELLA FASE 4

Wandavision ha un ruolo di introduzione per la nuova fase dei film degli Avengers e per dei nuovi supereroi: Scarlet Witch, Wiccan, Speed e Maria Rambeau. 

Nonostante fossimo già a conoscenza delle capacità di Wanda, solo con la serie televisiva, e l’ultimo episodio, possiamo notarla in tutta la sua forza e il suo potere. In questo episodio diventa finalmente la strega più potente dell’MCU: Scarlet Witch. Potente come la madre sono anche i suoi figli: Billy, conosciuto nei fumetti come Wiccan, e Tommy, aka Speed. Nonostante la loro scomparsa, il pubblico spera in un loro ritorno e nell’introduzione dei Giovani Vendicatori, di cui fanno parte. Quest’ipotesi sembra essere molto plausibile grazie alla scena post-credit: mentre Wanda sta riprendendo a studiare magia, intensificando i suoi poteri, sente la voce dei figli. Forse la felicità di Wanda non è davvero perduta. 

Altro importante personaggio è Monica Rambeau, un’umana conosciuta già in Capitan Marvel (2019), che acquisisce dei superpoteri attraversando per tre volte l’Hex (il campo di radiazioni che circonda Westview). Anche se nella serie le sue abilità vengono poco sviluppate, Wandavision sembra solo l’introduzione per la nuova supereroina, la cui attrice è stata già confermata per The Marvels, il secondo film di Capitan Marvel. 
  

THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER

Di Eleonora Groppelli

«Credimi. Quando un periodo si rivela migliore per un gruppo, è peggiore per un altro»
«Trust me. Everytime something gets better for one group, it gets bad for another»
(Sam Wilson, stagione 1, episodio 1)

Scena dalla serie The Falcon and the Wnter Soldier (2021)

Dopo Wandavision, la Marvel ha rilasciato, il 19 marzo 2021, la miniserie The Falcon and The Winter Soldier. La storia è ambientata, come tutti e tre gli ultimi prodotti seriali Marvel, dopo il film Avengers: Endegame (2019), in cui Steve Rogers dona il suo scudo a Sam Wilson alias Falcon (Anthony Mackie).
 L’idea è stata di Kevin Feige (presidente dei Marvel Studios), che voleva portare l’attenzione su una coppia molto amata dal pubblico e che non era stata adeguatamente approfondita nei film. Il creatore Malcom Spellman lavorò sulla sua idea per lo show insieme ad un produttore dei Marvel Studios, prendendo come ispirazioni i film 48 ore (1982), Parete di fango (1958) e Arma letale (1987).
 

TRAMA 

Il contesto è quello del post-blip, esattamente sei mesi dopo il ritorno di quella fetta di popolazione che era stata cancellata dalla faccia della Terra. Tra i cittadini che non sono scomparsi nasce un malcontento, che porta alla creazione di un gruppo di ribelli, i The Smashers, il cui scopo è quello di sovvertire il sistema. Qui entrano in gioco Sam e Bucky che, alleandosi, non solo dovranno combattere contro questa nuova minaccia ma dovranno anche aver a che fare con il nuovo Capitan America: John Walker. 

THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER: L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Dopo l’uscita di Wandavision, una serie con cui l’MCU ha sperimentato diversi formati televisivi, The Falcon and the Winter Soldier torna allo stile classico e istituzionale dell’universo Marvel. Si tratta di un sequel della saga di Capitan America diviso in sei parti. È un prodotto stratificato, che non subisce la compressione dei fatti che avviene nei film e permette agli spettatori di riflettere. Lo show trasporta la figura dell’eroe americano per eccellenza, verso un nuovo ordine, inizia come spin-off ma non si conclude come tale. È un passaggio di testimone che racconta le origini del nuovo Capitan America rappresentato da Sam Wilson. 

Scena dalla serie The Falcon and The Winter Soldier (2021)

La fiction pone al centro la rivendicazione e la riappropriazione storica, c’è una critica al razzismo sistemico e alle discriminazioni. La serie cerca di essere uno specchio della realtà, diversamente dai prodotti Marvel realizzati precedentemente. L’attenzione, infatti, è concentrata più sul percorso di rinascita di un uomo afroamericano nella società americana, rispetto al percorso di redenzione di un uomo bianco. 

Attraverso le prime due puntate viene spiegato il contesto drammatico affrontato dai due protagonisti. Uno dei temi principali è l’ambiguità della figura dell’eroe. Non esiste più la figura dell’eroe tutto d’un pezzo, rappresentatore del bene, non ci si limita più al dualismo buono-cattivo. 
Sam per tutta la durata della serie si trova tra l’incudine e il martello. Da un lato viene colpevolizzato per aver restituito lo scudo di Steve, dall’altro viene criticato per averlo accettato, sottomettendosi a individui che per anni hanno sottomesso gli afroamericani. Lui però esce da questa ambiguità attraverso un compromesso: entra nel sistema per scardinarlo dall’interno. La classica immagine di Capitan America, l’uomo bianco con gli occhi chiari e i capelli biondi che rappresenta il volto ormai obsoleto della giustizia, viene abbandonata.

La figura contro cui la serie si schiera è John Walker, il Capitan America scelto dal governo, simbolo dell’America bianca che schiaccia quella nera. Il personaggio soffre di ADHD e viene schiacciato dalla responsabilità datagli. Per questo viene per metà odiato e per l’altra compatito. 

LOKI

Di Eleonora Groppelli

«Credi che ciò che rende un Loki un Loki sia il fatto che siamo destinati a perdere?»
«No. Potremmo anche perdere. A volte dolorosamente. Ma non moriamo, sopravviviamo.»
«Do you think that what makes a Loki a Loki is that we’re destined to lose?»
«No. We may lose. Sometimes painfully. But we don’t die, we survive»
(Sylvie, Loki, stagione 1, episodio 4)

L’ultimo prodotto targato Marvel Studios che ha debuttato sulla piattaforma Disney+ è la serie televisiva Loki. Il protagonista è l’omonimo Dio dell’inganno: Loki figlio di Laufey. L’idea nacque nel novembre del 2018, e vennero scelti Michael Waldron e Kate Herron come capo sceneggiatore e regista. 

Scena della serie Loki (2021)

TRAMA

La serie si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame (2019). Loki ruba il Tesseract, e fuggendo, crea una nuova linea temporale. Viene subito catturato dalla TVA (Time Variance Authority), un’organizzazione che vigila le linee temporali e si occupa di liberarsi di coloro che deviano dalla linea temporale creandone un’altra. Qui Loki ha due opzioni: essere cancellato dall’esistenza, oppure aiutare la TVA a fermare una pericolosa minaccia. 

UNO SGUARDO NEL MULTIVERSO

Loki è la serie che chiarisce il discorso sul Multiverso e che risponde alle domande che il pubblico si è posto guardando Wandavision
Nel primo episodio veniamo a conoscenza di concetti fondamentali al funzionamento del Multiverso. La prima novità è la TVA, un’organizzazione che ha il compito di resettare le deviazioni temporali, evitando lo scoppio di una guerra. La seconda sono le varianti, individui pericolosi in quanto causano le deviazioni. Il terzo elemento degno di nota è l’evento Nexus, ovvero il preciso momento in cui nasce una ramificazione a partire dalla sacra linea temporale.   

La serie è divisa in sei episodi che sembrano raccontare delle storie a sé stanti. È proprio così che l’ha pensata lo sceneggiatore Waldron, ispirandosi a Watchmen e The Leftovers. La serie è stata definita come una “grande, folle e divertente avventura nel tempo”. Il riferimento da cui tutto deriva è la serie Rick e Morty, di cui Waldron è stato sceneggiatore. La colonna sonora è stata composta da Natalie Holt, che ha preso ispirazione dalle musiche della serie televisiva Doctor Who

Il Dio dell’inganno da antagonista acerbo e avido di potere si trasforma in un antieroe che ammette di essere costretto a recare dolore agli altri per incutere paura. Il suo personaggio viene riscattato grazie ad un processo di redenzione che scava a fondo nella sua anima. Si esce dal modello bidimensionale tipico dei cattivi dei film. Loki in questo viaggio è accompagnato da Mobius (Owen Wilson), un agente della TVA specializzato in casi riguardanti i criminali più pericolosi. Il duo Loki-Mobius ci accompagna fino al terzo episodio. Dal quarto il punto di vista cambia. La seconda figura con cui il nostro protagonista si confronta è Sylvie (Sophia Di Martino), la sua variante femminile. 

Scena dalla serie Loki (2021)

Sylvie è una donna d’azione, un’anarchica che non vuole conquistare il potere ma lo vuole distruggere. Nel corso della seconda metà dello show, i due personaggi si confrontano, giungendo alla conclusione che la prerogativa di ogni Loki non è quella di perdere ma quella di sopravvivere. Ciò che li accomuna, e anche ciò che li rappresenta, è la difficoltà nel fare la scelta giusta, che porta a domandarsi quale sia effettivamente la scelta giusta. 

Tale dubbio viene introdotto nell’ultimo episodio da Kang il Conquistatore, il vero burattinaio della TVA. Costui pone Sylvie e Loki di fronte a una scelta: sostituirlo e governare sul Multiverso, oppure ucciderlo e scatenare una guerra tra linee temporali. Incontriamo un tema ricorrente in film e serie TV: l’opposizione ordine-libero arbitrio. 

CONCLUSIONE

Con il rilascio dell’ultima puntata di Loki, il 14 luglio 2021, si concludono i tre esperimenti televisivi e si aprono nuove strade per l’MCU. 

In Wandavision, grazie alle informazioni acquisite con Loki, scopriamo le regole dell’universo, che ci permettono di ipotizzare che Wanda sia alla ricerca dei figli. E con la scoperta dell’esistenza delle varianti, possiamo supporre che il falso Pietro Maximoff, Ralph Bohner, sia Quicksilver degli X-Men.
Con l’annuncio della seconda stagione di Loki, le strade che vengono aperte sono molte, una di queste legate alla morte di Loki per mano di Thanos. Grazie a Classic Loki, veniamo a conoscenza della possibilità del Dio dell’inganno di salvarsi dalla morte, sostituendosi con una proiezione. 
The Winter Soldier si concentra sullo sviluppo e le conclusioni di nuovi personaggi, chiudendo un ciclo e permettendo a uno nuovo (la fase 4), di avere inizio. 

Se con Avengers: Endgame l’impressione era stata quella del tramonto dell’MCU, gli ultimi contenuti Marvel hanno cambiato le carte in tavola, rivelando che questo altro non è che l’inizio di tutto.

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