Il Dopofestival di Tapioca: la finale

Di Anna Rizzo

I vincitori della 72esima edizione del Festival di Sanremo sono Mahmood e Blanco con Brividi. Già dal primo ascolto, questa canzone è entrata nel cuore degli italiani preannunciando da subito la potenziale vincitrice del Festival. Al secondo posto, poi, si è classificata Elisa con O forse sei tu e al terzo posto Gianni Morandi con Apri tutte le porte

Per il terzo anno consecutivo, la direzione artistica è stata assegnata ad Amadeus che ha visibilmente raggiunto la piena sicurezza sull'ormai familiare palco dell'Ariston.

Le Co-conduttrici

Amadeus ha scelto cinque conduttrici molto diverse fra loro.

Prima serata: Ornella Muti.  Importante attrice del cinema popolare italiano, con un lungo elenco di successi e riconoscimenti alle spalle. Purtroppo, si è lasciata sopraffare dall'emozione e la sua conduzione si è rivelata debole al punto da diventare "trasparente". Non è riuscita ad aggiungere  un proprio apporto significativo all'andamento della serata d'apertura. 

Seconda serata: Lorena Cesarini. Giovane attrice diventata celebre soprattutto per la sua interpretazione in Suburra- La serie. Una conduzione delicata e contenuta.  È riuscita a rendere la propria evidente timidezza una caratteristica piacevole del proprio modo di stare sul palco. Da tutti apprezzato il suo monologo contro il razzismo. Ci si augura, comunque, che presto le persone con la pelle nera non debbano più parlare di razzismo per poter giustificare la propria presenza in ambiti tradizionalmente affidati a individui dai tratti caucasici. Lì sarà fatta davvero una rivoluzione.


Terza serata: Drusilla Foer. Intellettuale, artista sofisticata ed erede della tradizione En travesti dell'Opera lirica dell' '800. Un’ironia pungente e dal sapore retrò. Scardina, nel corso della serata, una serie di infrastrutture convenzionali ed errate che gli spettatori si erano creati nella propria mente all'idea di trovare la Foer sul palco di Sanremo. Accolta prima con sospetto e poi amata da tutti, definita la migliore conduttrice di questa edizione. La sua serata si è conclusa con un elogio alla diversità e all'unicità culminato in una canzone da cabaret anni '30. Michele Bravi ha saputo riassumere la grandezza di Foer sul palco: «La tua presenza racconta la meritocrazia».

Quarta serata: Maria Chiara Giannetta. Attrice apprezzata per il ruolo di Anna Olivieri nella fiction Rai Don Matteo  e per il personaggio di Blanca Ferrando nella serie Blanca. Nonostante l'emozione, riesce a rendere fresca e solare la propria conduzione. Ha divertito il pubblico con la gag del litigio tra i due amanti con Maurizio Lastrico, usando solamente frasi e titoli di canzoni italiane. A ogni apparizione durante la serata, percorre le scale quasi correndo sorridente, con ampi abiti e tacchi alti, per paura di cadere. Anche la Giannetta decide di dedicare qualche minuto a un monologo. Circondata dai suoi collaboratori, da lei definiti "angeli", ciechi. Descrive come l'hanno aiutata a interpretare il ruolo della poliziotta cieca Blanca trasmettendo valori come l'umiltà, la determinazione, la solidarietà. Così, anche la quarta serata ha avuto un momento socialmente utile.

Quinta serata: Sabrina Ferilli. Un'attrice che si è misurata con il cinema, il teatro e la televisione. Con lei l'Ariston trova la semplicità e la genuinità. Appare completamente a proprio agio sul palco; tutti si sentono a casa grazie alla sua simpatia e spontaneità. Qui la Ferilli compie una scelta tanto spiazzante quanto legittima: non dedica alcun monologo a nessun tema sociale. Questo è quello che sembrerebbe a un primo sguardo, ma in realtà la conduttrice esegue un'azione fortemente femminista rivendicando il proprio diritto di stare sul palco a onore della propria professionalità. «Ma perché la mia presenza deve essere legata a un problema? Perché devo dare un senso oltre a quello che sono per giustificare il fatto che sto qua? La cosa migliore che possa accompagnare tutte le donne ovunque è la nostra storia, ognuno la propria». Sabrina Ferilli, in aggiunta, afferma di nutrire rispetto per le competenze altrui rivendicando le proprie. Si sottrae così alla controversa logica del parlare di massimi sistemi senza conoscerli.

Indipendentemente dall'andamento delle singole conduzioni, sul palco della 72esima edizione del Festival si sono succedute cinque professioniste meritevoli di stima e ammirazione. 

Gli ospiti

A seguire, alcuni degli ospiti delle serate del Festival:

Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. Cantano I have a dream degli Abba e annunciano ufficialmente d'essere stati scelti come conduttori dell'Eurovision Song Contest 2022.

Checco Zalone. Si inserisce nel corso della serata per tre volte, indirizzando la propria satira verso argomenti differenti. La gag che, però, è diventata oggetto di polemiche è stata la favola di Cenerentola in chiave LGBT. Zalone presenta una Cenerentola trans che prova un amore ricambiato per il principe, il quale, però, la rifiuta dopo aver scoperto l'identità di genere della protagonista. Evidente è la buona volontà di Zalone di criticare le discriminazioni e l'omofobia indossando i panni tipici del proprio personaggio: l'italiano medio e ignorante. In cosa allora non è riuscita la satira di Zalone? Cosa ha offeso la comunità LGBTQ+ ? Zalone sbaglia percorso, vuole puntare il dito contro il carnefice ma ridicolizza la vittima rinchiudendola nel solito stereotipo al quale siamo abituati. La principessa è trans e in quanto tale deve necessariamente essere brasiliana, prostituta, avere tratti grotteschi e maschili e chiamarsi Oreste. Non sono in grado di individuare un'alternativa più funzionale poiché non conosco i meccanismi della satira e della comicità. Durante la diretta, ho anche riso e apprezzato la gag perché avevo colto immediatamente le buone intenzioni di Zalone. Ho cominciato a pormi domande davanti all'ondata di indignazione dilagante sui social. Sostengo che siano state due le cause della mia "cecità": il mio stato di privilegio in quanto dotata bene o male di tutte le caratteristiche socialmente accettate; la triste abitudine a questo tipo di rappresentazione che l'ha resa "normale". Il monologo e poi la canzone conclusiva sono disseminati di elementi potenzialmente vincenti per una satira intelligente, tuttavia non sono stati sviluppati adeguatamente. Ed ecco un'occasione sprecata.

Cesare Cremonini. Presenta la nuova canzone La ragazza del futuro, il suo prossimo tour e ricanta i suoi più grandi successi. Il pubblico entusiasta, ha ballato e cantato con la speranza di poter tornare ai concerti. Ah, un saluto al cameraman.

Roberto Saviano. Quest'anno ricorrono i 30 anni dalla strage di Capaci e Via d'Amelio. A commemorare le vittime Falcone e Borsellino è stato lo scrittore Roberto Saviano. Ha elogiato la memoria e il coraggio di agire come strumenti individuali per il bene collettivo affinché tutte le vittime della mafia non siano morte invano. In particolare, ha raccontato la storia di Rita Atria, morta una settimana dopo la strage. Una ragazzina di 17 anni che, consapevole dell'importanza della lotta contro la criminalità, da tempo era diventata testimone di giustizia. Saviano condanna il silenzio, riferendosi in maniera particolare alle classi dirigenti italiane ed europee. Trasmette un messaggio di speranza citando il poeta Ernesto Cardenal: «Credevano di seppellirci, ma quello che hanno fatto è seppellire un seme».

Jovanotti. In gara nel corso della serata cover con Gianni Morandi, recita la poesia Bello mondo di Mariangela Gualtieri e annuncia il prossimo tour. Ci regala anche la possibilità di scoprire il Festival di Sanremo visto con gli occhi di Amadeus attraverso le sue discutibili abilità nel disegno, regalandoci il momento più cringe della quarta serata.

Bell'atmosfera

È stato un festival tra amici. L'atmosfera era quella di una festa con persone di famiglia. Amadeus non ha incarnato il tipico conduttore ingessato di Sanremo, ma si è divertito, permettendo ai concorrenti e agli ospiti di divertirsi in egual maniera. Abbiamo respirato allegria e spensieratezza in maniera intensa e ci mancherà. 

P.S: Ringrazio Cosmo, Margherita Vicario, Ginevra e La Rappresentante di lista per aver denunciato il meccanismo di greenwashing attuato da Eni. 


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