Il paese delle pazze risate: tra realtà e surrealismo

Di Angelica Brugnano

«Gli occhi che illuminano il paese delle pazze risate ti vedono e ammiccano ringraziandoti»

Connecticut, New England. Thomas Abbey è un insegnante di letteratura con una vita monotona e un’unica passione: lo scrittore di libri per l’infanzia Marshall France. Intenzionato a scriverne la biografia, Thomas, in compagnia dell’eccentrica Saxony Gardner, si mette in viaggio alla volta di Galen, la piccola cittadina nel Missouri dove France ha vissuto e dove è morto a soli quarantaquattro anni. Ad accoglierli nella sonnolenta Galen trovano Anna, la figlia ormai adulta di France. Thomas e Saxony si mettono all’opera.

Tutto sembra procedere in modo ordinario.

Finché un cane inizia a parlare, e il confine tra realtà e immaginazione sfuma sempre più: il mondo di fantasia creato dallo scrittore si sovrappone alla vita di Thomas. Galen si risveglia dal suo lungo torpore e si anima: il soprannaturale prende forma in un contesto altrimenti realistico, insidiandosi insospettato nelle pieghe della vita di tutti i giorni, spezzando l’illusione realistica. Il paradosso diventa normalità e l’incanto terribile si realizza, con un finale perfetto e spiazzante al tempo stesso.

 


 

Il paese delle pazze risate, romanzo d’esordio di Jonathan Carroll, racchiude in sé tutta l’unicità dello stile dell’autore. Carroll è un surrealista: la realtà che dipinge va oltre le tre dimensioni, creando un universo che pullula di particolari stranianti.


Il lettore si trova difronte a una scelta: dubitare dell’affidabilità del narratore, lo stesso Thomas Abbey, oppure compiere un atto di fede e scegliere di credere. In ciò risiedono la magia e il fascino di Carroll. Guardate attraverso i suoi occhi, immaginate, e aspettate che il suo mondo vi travolga.

Se vi è piaciuto questo libro, ecco altri tre romanzi del maestro del surrealismo:

  • The Ghost in Love - Il fantasma che si innamorò
  • La forza del Leone
  • Mr. Breakfast

 

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