La scalata di "Stranger Things": personaggi in crescita e riferimenti cinematografici

Di Fhe Pacifico 

Dal primo luglio sono disponibili su Netflix gli episodi otto e nove che concludono la penultima stagione di Stranger Things, una delle serie più amate della piattaforma. La quarta stagione si potrebbe definire una miniera d’oro: abbiamo delle effettive risposte sul Sottosopra, un nuovo vero cattivo e una colonna sonora che ci permette di addentrarci negli anni '80. Se le stagioni avevano appassionato il pubblico per gli effetti speciali, specialmente la terza, e per l’interessante storia dei cinque ragazzini, questa nuova stagione ci mostra come non sono stati solamente i protagonisti a crescere, ma anche le nostre aspettative. Matt e Ross Duffer hanno messo in tavola delle ottime carte, alimentando il nostro desiderio di avere di più. Che sia un’ottima mossa per la quinta e ultima stagione? Nell’attesa, la quarta stagione sembra il miglior piatto finora servito dai Duffer.

Dal profilo Instagram @strangerthingstv

TRAMA

Siamo nel 1986 e i nostri eroi stanno vivendo la loro vita, cercando di riprendersi dagli eventi che sei mesi prima hanno sconvolto la città di Hawkins. Questa nuova realtà avviene separatamente. Non solo dal punto di vista geografico, Joyce, Undici (che ora si fa chiamare con il suo vero nome Jane), Jonathan e Will si trovano in California, mentre Hopper è imprigionato in Russia. A Hawkins sembra che la squadra sia ormai divisa: Max, traumatizzata dalla morte del fratello Billy, si è rinchiusa nel suo mondo; Lucas è ormai stanco di essere un emarginato e cerca di migliorare la sua realtà giocando a basket; Dustin e Mike ricercano nuove opportunità partecipando al club di D&D Hellfire Club, capitanato da Eddie.

Ma ad Hawkins la tranquillità dura poco, e i ragazzi sono rigettati in una spirale di morti, lotte e mostri soprannaturali. Ma questa volta, faranno i conti con un mostro ancora più pericoloso: Vecna.

ATTENZIONE: seguono spoiler

PAROLA CHIAVE: CRESCITA

La parola chiave della quarta stagione è crescita. I nuovi personaggi si trovano in contatto con nuove realtà, nuove persone, nuove situazioni e unɘ nuovɘ se stessɘ. Anche se in primo piano domina sempre il mondo fantasy-horror del Sottosopra e delle sue influenze sui nostri amati personaggi, i fratelli Duffer hanno deciso di farci scoprire meglio quei personaggi che fino a quel momento conoscevamo solo in parte. Da questo punto di vista, i due migliori sviluppi della serie sono quelli vissuti da Undici o Jane (Milly Bobby Brown) e da Will (Noah Schnapp).

Nella terza stagione Undici aveva perso i suoi poteri e ora è costretta a capire chi è. Finalmente sembra libera da quel tormento nel quale è stata rinchiusa da tutta la sua vita e può essere una vera quindicenne. Anche se non combatte più con dei mostri fisici, le lotte della giovane supereroina non sembrano mai terminare. Dal primo episodio della quarta stagione possiamo notare come si senta esclusa, se non per la famiglia Byers che l’ha accettata come se fosse una figlia: a scuola non ha amici, viene costantemente bullizzata ed è ancora traumatizzata per la morte di Hopper (David Harbour), suo padre. Sola e senza poteri, Undici non riesce a trovare un posto per sé. Anche se sembra provare a usare Mike (Finn Wolfhard) come colonna portante della sua felicità, possiamo notare come anche nel versante amore le sue aspettative siano state solo piccole illusioni. Undici è fatta per il mondo soprannaturale. Nel momento in cui riprende i suoi poteri e la sua memoria, sembra rinascere. È interessante la parte finale dell’ottavo episodio: Undici è stata finalmente rianimata e la paura che sentiva fino a quel momento è stata focalizzata nella lotta a Vecna (Jamie Campbell Bower). Possiamo quindi affermare che quel desiderio di trovare sé è stato esaudito, ma solo alla fine, quando finalmente è una sé potente e soprannaturale.

Anche per Will la quarta stagione è un percorso in crescita e viene messa in luce una realtà che fino a quel momento sembrava solo l’ombra che lo seguiva. Will è innamorato di Mike. Will, proprio come Undici, lotta con una parte di sé che fino a quel momento non comprendeva e in parte aveva paura di abbracciare. Già dalla prima stagione, Joyce, mentre parla con Hopper, afferma che ‹‹Lonnie used to say he was queer. Called him a fɘɘ›› (1). Ritengo che sia importante, per tal motivo, il discorso che Jonathan fa a Will nel nono episodio della quarta stagione. Potremmo affermare che il percorso di accettazione di Will inizia già dalla prima stagione, un tracciato quasi nascosto agli occhi del pubblico, con piccole frasi quasi non percepite: nella terza puntata della terza stagione, ad esempio, Mike dice a Will che ‹‹Non è colpa mia se non ti piacciono le ragazze››, mentre nel primo episodio della quarta stagione possiamo vedere che Will sceglie Alan Turing come suo eroe da portare ad un progetto scolastico, un cartellone che vediamo solamente di sfuggita mentre esce di casa. 

Matt e Ross Duffer decidono di mostrarci questo tralciato nella quarta stagione. Durante l’ottavo episodio, Mike dice a Will di non sentirsi più utile per Undici e che lei presto lo lascerà. Will per consolarlo gli aprirà il suo cuore, troverà il coraggio di dire cosa prova e come si sente, ma fingendo che quelle emozioni siano in realtà quelle provate da Undici. Durante questa scena in auto, possiamo notare come Jonathan inizi ad avvertire che Will in realtà sta mentendo. E sarà nell’ultimo episodio che Will potrà finalmente definirsi. Jonathan decide di parlare col fratello, dicendo che lo ama, lo accetta e che, in qualsiasi caso, l’amore che prova per lui non cambierà mai. Il percorso di Will, fino a quel momento tortuoso, sarà ora limpido e tranquillo: Jonathan elimina lo sguardo negativo e in disaccordo del padre che ormai pesava sulle spalle di Will; Jonathan è la figura paterna che gli serviva, una colonna portante del suo nuovo io, che speriamo venga ancor di più sviluppato nella quinta stagione.

A personaggi già noti e amati come Will e Undici, potremmo affiancare anche il rapido sviluppo e tragico cambiamento vissuto in una sola stagione da uno dei nuovi personaggi introdotti: Eddie Munson (Joseph Quinn), il capitano dell’Hellfire Club. Nel suo discorso mentre muore tra le braccia di Dustin (Gaten Matarazzo) e quello che quest’ultimo fa allo zio si intravede come il personaggio, in soli nove episodi, abbia deciso di rivoltare completamente il suo modo di essere, anche se questo si è tradotto con la sua morte. Dai primi episodi, Eddie sembra abituato a essere solitario, nonostante l’amicizia con Dustin o con gli altri membri del Club, e in parte magari è dovuto al non voler soffrire, al non voler andare oltre e provare, sarebbe stato interessante, sotto questo punto di vista, scavare nel suo passato. Nonostante ciò, possiamo notare come Eddie abbia l’abitudine di scappare, rimanere solo e non chiedere una mano. Ma il suo rapporto con Dustin, sembra essere andata leggermente oltre rispetto a quella barriera di sicurezza che non aveva fatto oltrepassare a nessuno, se non in parte anche a Chrissy (Grace Van Dien), purtroppo morta troppo presto. Dustin, però, è solo il primo a superare e avvicinarsi ad Eddie, seguito da Steve (Joe Keery), Nancy (Natalia Dyer) e Robin (Maya Hawke). 


Il primo passo del suo cambiamento, il suo iniziare a liberarsi dalle catene dell’insicurezza, avviene nel quinto episodio, quando, nonostante sia impaurito, decide di buttarsi nel lago, seguendo il gruppo. Questo iniziale cambiamento, avverrà completamente nell’ultimo episodio, quando, a discapito del piano in cui affermava che doveva scappare con Dustin, decide di tagliarsi (letteralmente) ogni via di fuga e attirare a sé gli uccelli-mostro per far guadagnare un po’ di tempo. ‹‹Non ci sarà più nessuna ritirata per Eddie Munson›› dice a Dustin nell’ottavo episodio, ed effettivamente sarà così, morendo da eroe per salvare una città che non l’ha apprezzato e mai lo farà.

UN TUFFO NEGLI ANNI OTTANTA

Stranger Things non è solamente ambientata negli anni Ottanta: presenta anche un insieme di riferimenti a questo periodo che permettono al nostro soggiorno di essere più apprezzato. Il primo, e diretto, è il mondo della musica. La colonna sonora, composta da Kyle Dixon and Michael Stein, presenta alcune delle canzoni più importanti dell’epoca, come Psycho Killer dei Talking Heads (1978), Detroit Rock City dei Kiss (1976) e Running Up That Hill di Kate Bush (1985), canzone centrale della stagione.

A questo vengono affiancati i diversi riferimenti cinematografici, primo tra tutti quelli ad A Nightmare on Elm Street (Wes Craven, 1984). I fratelli Duffer non solo hanno scelto Robert Englund, l’interprete di Freddy Krueger, per interpretrare Victor Creel, il padre di Henry, conosciuto anche come Vecna e 001. Ma nello stesso costume di Vecna possiamo trovare due riferimenti: il corpo ustionato di entrambi e la mano sinistra di Vecna con le dita allungate come quelle di Freddy Krueger. Interessante il riferimento alla mano, perché, nel momento in cui Vecna cattura le sue prede la posiziona davanti al loro volto, ricordando molto lo stesso movimento in A Nightmare on Elm Street

Nella serie viene anche citato Carrie – Lo sguardo di Satana (Brian De Plama, 1976) in diverse occasioni. Lo stesso Stephen King, autore del romanzo Carrie, ha sottolineato la sua felicità per questi richiami: ‹‹The new season of STRANGER THINGS is really cool--as good or better than the previous three. There's even a CARRIE riff›› (2). Il primo riferimento è il frullato che uno dei bulli e compagni di scuola di Undici le versa addosso, ricordando il sangue che viene versato in testa a Carrie durante il ballo. Anche in Stranger Things possiamo trovare un ballo scolastico, il quale, proprio come nel film di Brian de Palma, si macchia di sangue. 
Nel finale della serie televisiva e del libro di Stephen King possiamo trovare una comparazione: nella prima opera di King, Carrie non appena uccide la maggior parte dei suoi compagni di classe, inizia a sterminare chiunque incontra in mezzo alla strada. La sua furia ricorda molto l’ultima parte del nono episodio di Stranger Things, dove la città è vittima dei poteri di Vecna. L’ultimo riferimento, se non uno dei più importanti, vede un parallelismo nella lotta tra Carrie e sua madre e Undici contro 001. Nella prima, Carrie, per salvarsi dalla madre che voleva ucciderla, utilizza la sua telecinesi per alzarla in aria e piantarla con dei coltelli contro il muro. Undici, per salvarsi da Henry, fa esattamente la stessa cosa: vince sulla potenza di 001 che voleva ucciderla, facendolo schiantare contro il muro, nella stessa e identica posizione. 

CONCLUSIONE

La quarta stagione è la migliore stagione dell’importante serie Netflix. Nonostante non sia perfetta, sono finalmente state date delle risposte a diverse domande, la più importante tra tutte: com’è nato il Sottosopra? 

Fondamentale, da questo punto di vista, è stata l’introduzione del personaggio di Vecna, chiamato anche 001 e Henry, il cattivo e “padre” del Sottosopra. Vorrei precisare l’ottimo lavoro di recitazione di Jamie Campbell Bower, il quale, con questa serie, ha dato prova di sé, sottolineando le sue ottime abilità recitative, molte volte non esaltate nonostante gli interessanti lavori precedenti. L’attore, conosciuto già per The Mortal Instruments: Città di ossa (Harald Zwart, 2013), in questa stagione dimostra le sue capacità di muoversi fluidamente tra diversi personaggi, dall’iniziale gentile infermiere nel laboratorio di Hawkins allo spietato omicida Vecna. Potremmo affermare, quindi, che ha aperto delle porte a nuove possibilità che possano evidenziare le sue abilità recitative.

Dal profilo Instagram @BowerJamie

Ma non è solo a Jamie Campbell Bower che vengono aperte delle porte. La stagione, nonostante le risposte già presentate e gli sviluppi, ci presenta anche nuove opportunità. Matt e Ross Duffer sono davanti a centinaia di vie che potrebbero percorrere, la mia unica speranza è che non venga percorsa la strada sbagliata e che la quinta stagione diventi una salita e non una discesa, dopo l’apice raggiunto dalla serie. Per ora possiamo solamente goderci la vista da qui, una vista spettacolare, sperando di poter salire ancora più in cima.  


Note:
(1) Stranger Things, episodio 1, stagione 1
(2) https://twitter.com/StephenKing/status/1532024099937075203?s=20&t=NwC0HJ1fg-JEXW2tUwPmwg 

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