Una donna promettente: il presente che distrugge passato e futuro

Di Davide Gravina

Carey Mulligan in Una donna promettente

“Che fa sperare bene, che dà buoni indizi per il futuro”: questo è il significato che il vocabolario Treccani dà alla parola “promettente”. Nessuna definizione più sbagliata di questa può essere utilizzata per descrivere Cassandra “Cassie” Thomas (Carey Mulligan), protagonista del film Una donna promettente, diretto da Emerald Fennell, uscito nelle sale italiane il 24 Giugno 2021.

Cassie non ha prospettive rosee per il futuro: ha 30 anni e vive con i suoi genitori, non ha un fidanzato e la sua unica amica è la sua datrice di lavoro.

Cassie ha un unico interesse: impedire che capiti ancora ciò che è accaduto alla sua amica Nina. Quando entrambe erano all’università, Nina fu stuprata da un suo compagno davanti ai suoi amici, mentre era ubriaca. La ragazza denunciò l’accaduto, ma Alexander “Al” Monroe (Chris Lowell), il violentatore, fu considerato innocente dopo un processo che logorò Nina fino a portarla al suicidio. Cassandra non è quindi una donna promettente verso il futuro ma è, al contrario, una donna legata morbosamente al suo passato.

Non è un caso che sia proprio il suo passato ad essere il filo conduttore del film. Quasi tutti i personaggi che Cassie incontra sono legati a ciò che ha vissuto: ex compagni universitari, la rettrice (Connie Britton) della sua ex facoltà e l’allora avvocato (Alfred Molina) di Al Monroe.

Nonostante questi riferimenti ad un passato impossibile da cancellare, mi interessa sottolineare il presente di Cassandra. Cassie per portare a terminare la sua missione ha un piano: tutte le settimane si finge ubriaca in un locale, aspetta che qualcuno voglia approfittarsi di lei ed allora lo terrorizza mostrando la sua sobrietà ed intimandolo a non abusare più di nessun’altra. Il film mostra il piano di Cassie sin dalle prime scene, chiarendo subito la grande tenacia di questa donna. Scena cardine in questo senso è un incontro fortuito tra Cassie e tre muratori. Uscita dalla casa di Jez (Adam Brody), il ragazzo che tentò di abusare di lei nella prima scena del film, Cassie incontra tre lavoratori che le rivolgono parole sconce e maschiliste. La risposta di Cassie è la non-risposta più forte che potesse dare: fissa i tre negli occhi, non mostrando segni di indecisione o di timore. I tre, sorpresi ed annichiliti, si zittiscono e lasciano tornare a casa, senza disturbo, la protagonista.
Tornata a casa, Cassie deve subire le giuste lamentele dei genitori, Stanley (Clancy Brown) e Susan (Jennifer Coolidge), i quali non sanno mai dove e con chi si trova. In cinque scene Fennell mette subito in chiaro le cose: Cassandra è una ragazza che intimidisce i ragazzi che vogliono approfittarsi di ragazze ubriache, non ha paura di nessuno, ha problemi in famiglia.

Una scena del film Una donna promettente

Queste primissime scene, come detto, descrivono perfettamente il presente di Cassandra. È normale a questo punto porsi delle domande: si è sempre comportata in questo modo? Ha sempre avuto problemi con i suoi genitori? Il film risponderà, a questi ed altri quesiti, più avanti, quando verremo a conoscenza della storia di Nina. Questo però non è l’interesse primario dell’articolo. Esso si focalizza, come già detto, sul presente di Cassie.

Parte integrante della vita di Cassandra è, ovviamente, il suo lavoro.
Il primo e più importante aspetto che bisogna mettere in evidenza è questo: Cassandra detesta il suo lavoro. Il suo impiego è in una caffetteria e questa non era di certo la sua aspirazione quando frequentava la facoltà di medicina con brillanti risultati. L’unica nota positiva proveniente da questo tremendo lavoro è Gail (Laverne Cox), la sua collega, la sua unica amica. Non ci viene detto nulla su di lei. Sappiamo che è simpatica ed intuiamo che sia in gamba, ma un aspetto mi è rimasto impresso: non credo sia una coincidenza che Gail sia una ragazza di colore.
Inutile nascondersi: gli stupri sono un crimine quasi sempre velato, lo stesso vale per il razzismo. La regista, autrice anche della sceneggiatura, premiata agli oscar 2021 come miglior sceneggiatura originale, ha quindi osato più di quel che ci si poteva aspettare.

Oltre alle primissime scene ed al lavoro, altri aspetti devono essere evidenziati. Deve essere approfondito il rapporto che Cassie ha con i suoi genitori. Susan è sicuramente più preoccupata del marito: non ha intenzione di permettere alla figlia di rovinarsi la vita e per fare questo è disposta anche ad andare duramente contro i suoi atteggiamenti. Stanley è, invece, più tranquillo. Soffre anche lui moltissimo perché capisce cosa Nina ha dovuto subire direttamente e sua figlia di riflesso. Proprio per questo non cerca neanche di scuotere Cassie, ma analizza la situazione in maniera più razionale. Prova lampante della loro diversità si verifica all’arrivo della polizia nella loro casa. I due avevano da poco denunciato la scomparsa della figlia e la reazione di fronte ai poliziotti è sintesi dei loro comportamenti.

Direttamente collegata ai genitori di Cassie, troviamo la mamma di Nina (Molly Shannon). La signora Fisher, che vediamo in una sola scena per pochi minuti, ricopre un ruolo basilare per il presente e futuro di Cassie. È lei che riesce a convincere la migliore amica della figlia a voltare pagina, a superare quell’orribile torto subito da Nina e vivere così la vita che Nina avrebbe voluto per lei.

Carey Mulligan e Laverne Cox in Una donna promettente

Poco prima dell’insospettabile finale, troviamo l’ultimo tratto che mi interessa analizzare. Madison (Alison Brie), ex compagna ed amica di Cassie, le mostra un video che sconvolge, ancora una volta, la sua vita. Devo, però, compiere un piccolo passo indietro. La vera svolta, dopo la morte di Nina, nella vita di Cassie ha un nome ed un cognome: Ryan Cooper (Bo Burnham). Ryan è un chirurgo pediatrico, ex compagno di università di Cassie, con cui inizia una relazione che diventa sempre più seria. Tornando al video che Madison mostra a Cassie: questo scompagina, come anticipato, la sua vita per l’ultima volta. Esso è la causa che fa compiere a Cassie l’ultimo passo nel suo presente e che la riunisce definitivamente a Nina.

Non mi interessa analizzare ciò che il video mostra o ciò che Cassie ha fatto dopo la sua visione.
Voglio porre attenzione su quello che considero il fulcro del film: per quanto abbia cercato di analizzare il presente di Cassandra, è costante la presenza di Nina.

Perché Cassie ogni settimana si finge ubriaca ed intimidisce i ragazzi che la approcciano?
Per ciò che è successo a Nina
Perché Cassie ha problemi con i suoi genitori? Perché non dice loro niente di ciò che fa. Perché non lo fa?
Per ciò che è successo a Nina
Perché lavora in una caffetteria? Perché ha lasciato gli studi. Perché l’ha fatto?
Per ciò che è successo a Nina.
Perché compie il suo ultimo passo che la porterà vicino a Nina?
Per ciò che è successo a Nina.

È facile capire una cosa: la vita di Cassandra è rimasta indissolubilmente legata alla sua migliore amica. Entrambe erano donne promettenti. Se una di loro non potrà più esserlo, l’altra subirà lo stesso destino.

Il film di Fennell spiega questo: una reale amicizia sarà sempre segnata da un evento traumatico e quest’evento potrà essere superato soltanto se si agisce insieme. Una donna promettente non è, quindi, la storia di una donna dal futuro roseo e neanche di una donna incatenata al suo passato. È la storia di un’amicizia che sconfigge il passato ma non è più in grado di guardare il futuro.

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