I film migliori del 2021 secondo la redazione

Dopo un'annata difficile per tutti i settori dell'arte, quest'anno il cinema si è (parzialmente) risollevato grazie al rilascio di diversi titoli molto interessanti. 
Di sicuro le grandi protagoniste dell'annata sono state le piattaforme streaming, che si sono aggiudicate titoli di grandi registi, come Jane Campion, Paolo Sorrentino o Ridley Scott (che ha diretto ben due film molto attesi, House of Gucci e The Last Duel). 

Fonte: Kristy Griffin/Netflix

Altri grandi autori che quest'anno hanno rilasciato un loro film sono stati Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza, in uscita da noi il 3 febbraio dell'anno prossimo) e Wes Anderson (The French Dispatch).
La Marvel ha sbancato con EternalsSpiderman: No way Home, che ha riempito le sale di tutto il paese e generato un hype mai visto all'interno e all'esterno del fandom
Il cinema italiano è uscito (purtroppo non del tutto ripagato) fuori dai suoi schemi, producendo film d'azione come Freaks out o Diabolik. D'altronde si è trattato di una grande annata per il genere blockbuster più in generale, con l'uscita di un adattamento finalmente appropriato del capolavoro Dune di Frank Herbert, oltre che dell'ultimo film con protagonista l'agente 007 interpretato da Daniel Craig, No time to die. Si è inoltre chiusa la grande saga dell'anime Evangelion, con l'ultimo, attesissimo capitolo della serie RebuildEvangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time.
I festival (soprattutto quello di Cannes) sono stati un'occasione di condivisione che hanno portato alla ribalta alcuni dei film internazionali più apprezzati: il giapponese Drive my car, il franco-belga Titane, l'inglese Annette, il finlandese Scompartimento n. 6 e lo spagnolo Madres paralelas.
Un'ultima, interessante corrente da indicare è quella della "rinascita" dei film tratti da musical. Quest'anno infatti ne sono usciti ben 4: Sognando a New York - In the Heights, Caro Evan Hansen, tick, tick... BOOM! (disponibile su Netflix) e West Side Story (da noi uscirà il 23 dicembre).

Alcuni autori della redazione hanno deciso di parlare brevemente di alcuni dei loro film preferiti dell'anno. 

DECEPTION (Tromperie, regia di Arnaud Desplechin)

Di Davide Gravina

Foto di Shanna Besson\Le Pacte

«Se un tuo amico ti chiedesse “Come ti sei procurata quel livido?”» chiede Philip (Denis Podalydès) alla sua amante inglese (magistralmente interpretata da Léa Seydoux) «”Avendo un rapporto con un famoso scrittore americano nel suo studio”» risponde lei. L’amante, rigorosamente anonima per elevare ancor di più la dialettica fondante del film tra ciò che si sa e ciò che è sconosciuto, sa che nessuno dei suoi amici le crederebbe. 
Sulla base di questo sottilissimo gioco narrativo, in continua tensione tra realtà e finzione, Arnaud Desplechin realizza un’opera maestosa, che si prende gioco di personaggi e spettatori tanto con le parole quanto con le immagini, esplicitamente non realistiche, grazie ad escamotage che variano dall’uso dei mascherini alla neve posticcia. 

Il film è stato presentato fuori concorso al Torino Film Festival.

ULTIMA NOTTE A SOHO (Last night in Soho, regia di Edgar Wright)

Di Luca Martinelli

Fonte: Universal Pictures

In questo film la protagonista, Eloise, si trasferisce a Londra alla ricerca della realizzazione di un sogno: diventare un’abile stilista. La notte inizia a sognare la Londra degli anni ’60 e una bellissima ragazza: Sandie. Da qui l’evoluzione di una trama fatta di doppi, incubi, sangue e fuoco. 

La sfavillante fotografia e la colonna sonora incredibilmente fresh rendono dissonante una sceneggiatura e una regia basata sulla frammentazione dei ruoli e della moltiplicazione delle immagini: un film nel quale è splendido perdersi col cuore in gola, ma di cui è evidente una grande connotazione sociale. 
Visione consigliatissima agli amanti dell’horror.

WORLDS (regia di Isaac Goes)

Di Luca Martinelli

Cortometraggio Worlds

Decostruzione e ricostituzione sono i cardini del cortometraggio (a tutti gli effetti considerabile un geniale documentario/flusso di coscienza) di Isaac Goes. 
In un brevissimo lasso di tempo troviamo un abilissimo mix tra immagini naturali, scandite da un tempo lento e regolare, un incedere continuo, e immagini di città e di vita in città, scandite da una velocità futurista. Un montaggio serratissimo che viene corollato di un sapiente uso della computer grafica e degli effetti speciali avanzatissimi. 

Goes, al suo esordio, vuole darci un piccolo saggio della sua personalissima visione della società contemporanea, nevrotica e allo stesso tempo alla ricerca di un’oasi di pace forse perduta. Ciò che rende la visione impressionante è la necessità dell’immagine: nulla appare “di più”, tutto pare necessario. 
Consigliato agli amanti del cinema d’avanguardia.

MARX PUO' ASPETTARE (regia di Marco Bellocchio)

Di Luca Martinelli

Fonte: 01 Distribution

Ricostruzione: questa è la parola chiave per comprendere l’ultimo capolavoro di uno dei più grandi registi ed intellettuali italiani. Una ricerca attraverso la parola e l’immagine di cause e conseguenze del tragico suicidio del fratello del regista. 

Tutto è lasciato alla sobrietà: non c’è spazio per alcuna pornografia del dolore, così come non c’è spazio per la grande filosofia. Tutto è incentrato su una ricerca introspettiva verso l’interno (l’ambiente familiare, ad esempio) e verso l’esterno (la società). Un film che non punta l’indice contro nessuno, ma che si interroga e si arrovella, senza mai giungere a una risposta che non sia quella che proviene dall’arte stessa, dal repertorio di immagini dei film di Bellocchio stesso, che analizza in tal modo la sua opera da regista. Il tutto con l’amara consapevolezza che Marx può aspettare. 
Consigliato agli amanti del cinema d’autore.

THE LAST DUEL (regia di Ridley Scott)

Di Federico Rossato

Fonte: 20th Century Studios

Il 2021 ha fornito diverse pellicole affascinanti, basterebbe citare Last night in Soho di Wright (sopra citato) o Gūzen to sōzō di Hamaguchi, ma il film che m’ha stregato di quest’annata, almeno al momento in cui scrivo questo breve sunto, è stato The last duel di Ridley Scott. Oltre un oggetto narrativo affascinante, ovvero l’ultimo duello di Dio nella Francia del secolo XIV tra Jacques Le Gris e Jean de Carrouges, la regia di Scott rende tutto il minutaggio una lezione di minimalismo che esalta la grandiosità della propria interezza. 
Un sinolo, The last duel, in cui si tengono grandiose interpretazioni, rara pulizia registica ed una sceneggiatura che corre come un cavallo in una giostra medievale.

Il film è disponibile in streaming su Disney+.


IL POTERE DEL CANE (The power of the dog, regia di Jane Campion)

Di Silvia Strambi

Kodi Smit-McPhee e Benedict Cumberbatch nel film Il potere del cane

12 anni dopo Bright Star, la regista neozelandese Jane Campion è tornata al cinema (o meglio, su Netflix) con una pellicola molto particolare. 
Il potere del cane ha al centro il mandriano Phil Burbank, un uomo duro che tormenta la moglie di suo fratello, venuta a vivere con loro nel ranch di famiglia.

Il film è tratto dal libro omonimo, la cui più grande particolarità è di certo la sua precocità: l’autore Thomas Savage parlava di mascolinità tossica già negli anni 60. Oggi il tema è più attuale che mai, e non stupisce quindi la decisione della Campion di adattare proprio questa storia tutta maschile. Una scelta audace, che però ripaga: il film svela lentamente le sue carte, con personaggi affascinanti e una fotografia che immortala i bellissimi panorami della Nuova Zelanda. 

Il film è disponibile in streaming su Netflix.

È STATA LA MANO DI DIO (regia di Paolo Sorrentino)

Di Silvia Strambi

Filippo Scotti nel film È stata la mano di Dio

Il nuovo film del regista italiano Paolo Sorrentino, basato su un’esperienza autobiografica, ha già raccolto l’attenzione internazionale e, si spera, ci farà arrivare nella cinquina degli Oscar per il miglior film straniero.

L’adolescente Fabietto Schisa vive nella Napoli degli anni 80, circondato da una famiglia allegra e amorevole. Tutto cambia a seguito di una tragedia che sconvolge completamente i suoi progetti di vita e la sua visione del mondo.
Tributo ad una Napoli ripresa in tutta la sua bellezza e il suo mistero, dedicato al mito di Maradona (la “mano di Dio” del titolo), l’ultima fatica di Sorrentino è un film che fa ridere e piangere, impreziosito da un cast di personaggi interessanti con grandi interpreti (Filippo Scotti, l’emergente protagonista, su tutti) e da una storia che tocca il cuore.

Il film è disponibile in streaming su Netflix.

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